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Ricordo ancora che una volta madre Teresa mi disse che non puoi vedere Gesù nei poveri se non puoi vederlo nell’Eucaristia. A quel tempo, quell’osservazione mi è sembrata piuttosto ispirata e pia, ma ora che ho passato un anno con persone portatrici di handicap comincio a capire meglio che cosa intendeva dire. Non è davvero possibile vedere Gesù negli esseri umani se non lo si può vedere nella realtà nascosta del pane che scende dal cielo. Negli esseri umani puoi vedere questo, quello ed altro: angeli e demoni, santi e bruti, anime benevole e malevoli maniaci del potere. È però soltanto quando hai imparato dall’esperienza personale quanto Gesù tenga a te e quanto Egli desideri essere il tuo cibo quotidiano, che impari a vedere ogni cuore umano come dimora di Gesù. Quando il tuo cuore è toccato dalla presenza di Gesù nell’Eucaristia, allora ricevi nuovi occhi capaci di riconoscerlo negli altri. Il cuore parla al cuore. Gesù nel nostro cuore parla a Gesù nel cuore degli altri uomini e donne. Questo è il mistero eucaristico di cui siamo parte.
La sola cosa necessaria,
Per i turni di adorazione, telefonare al Centralino di Casa Lanteri 06 2266016
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FdC 56 – FSS Quaresima 2014… di Cosimo Andriani
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È bello poter parlare in queste poche righe dell'esperienza personale che ho vissuto, dal 14 al 16 Marzo 2014, presso la Casa Lanteri, la Casa di Spiritualità del Santuario di San Vittorino – N.S. di Fatima. Il Santuario è curato dagli Oblati di Maria Vergine, coadiuvati dalle Suore Oblate di M. V. di Fatima che condividono la spiritualità insieme a tutti noi. Casa Lanteri può essere definito un "nido" dove ognuno di noi può scoprire la magia della preghiera, un covo di affetto e di amore, che al rientro nelle nostre case dobbiamo portare ai nostri cari, come testimonianza.
Non ci siamo ritrovati qui individualmente ma insieme per imparare a comunicare con gli altri. È stata l'esperienza della preghiera che unisce tutti noi, a riportarci ad un'unica lezione di vita: l'amore che sazia la nostra sete di pienezza e d'infinito. Proprio l'incontro di Gesù con la Samaritana è la parte del Vangelo che mi colpisce di più. Mi piace iniziare affermando che il pozzo dove si reca la donna, rappresenta la misericordia di Dio, esso è profondo e disseta, tutti gli abitanti che vi si recano per prendere quell'acqua necessaria per l'esistenza. È un pozzo vivo, una sorgente di vita, disseta tutti quelli che si avvicinano. Gesù e la Samaritana, tutti e due hanno sete, Gesù non ha solo sete di acqua, è un'altra la sua sete ed è tutta soprannaturale. La sua stanchezza raffigura la sua Passione, anticipa tutte le sofferenze del Calvario. La richiesta di bere fatta dal Signore meraviglia la donna. Tutto il dialogo con Gesù la sorprende. Lei è dinanzi a Colui che sa tutto. Mi piace rilevare che nel dialogo Gesù conosce tutti i pensieri e la vita della donna, nulla gli sfugge e le sue risposte sconvolgono la Samaritana. Sono le parole di Gesù a scuotere la donna. Ella non ha mai incontrato un Profeta che gli leggesse dentro e che conoscesse i suoi fatti personali. Anche noi, come lei, dobbiamo meravigliarci per la conoscenza perfetta che Gesù ha di tutto ciò che ci riguarda, non possiamo fare finta di nulla e illuderci che Lui dimentichi le nostre inosservanze. Dio vede e conosce le più piccole azioni e i nostri pensieri più segreti. Trasgredire la sua Legge significa opporsi alla sua volontà. Il Vangelo ci dice che è Gesù ad essere assetato del nostro amore, Lui cerca noi e ci attende anche dove non c'è acqua. Con i relatori abbiamo affrontato il tema spirituale “Le tentazioni di Gesù” e soprattutto della Quaresima, dal quale peraltro siamo partiti. Ma è molto più importante il luogo spirituale che è dentro ciascuno di noi, nel quale possiamo vedere gli uomini con gli occhi di Dio. L'esperienza della "contemplazione" è stata quella che ci ha consentito di vivere la vera relazione con il Signore e con i fratelli. Allora dobbiamo intraprendere questo cammino con l'altro/gli altri, che incontriamo nella nostra vita, portando la nostra esperienza del Signore. Comunicare la nostra esperienza di intimità nella preghiera, che molto spesso abbandoniamo, e che dimentichiamo che essa è davvero colei che ci porta verso l'altro, in comunione profonda con gli uomini. In questo periodo di Quaresima, vivendo il mio Fine Settimana Spirituale e soprattutto ascoltando e prendendo i miei appunti dalla conferenza di P. Armando, porto al termine di questi giorni la lezione di riconciliarmi per sempre col Signore che ha scelto di essere presente nella nostra umanità e in quella dei miei fratelli. È stato bello assaporare e sentirsi "attirati" dalla preghiera. Dall'incontro con il Signore tramite la parola e la liturgia delle ore, che da sempre utilizza con sapienza i salmi per descrivere l'uomo che siamo ed i bisogni fondamentali che ci abitano: amore infinito, desiderio di accoglienza e appartenenza a lui, desiderio di trovarlo accanto a noi nelle fatiche scoprendo ma Lui è sempre al nostro fianco, e che nei momenti di solitudine e smarrimento ci porta in braccio. Tutte le sorelle sono state accoglienti, soprattutto Sr Mary, una don-na molto af-fettuosa nella quale ho riconosciuto la straordinarietà della vocazione e della sua vita, i nostri stessi bisogni, le nostre stesse fatiche, la nostra stessa ricerca. Questo è stato bellissimo, perché affianco a lei e con la sua esperienza ci ha indicato la strada che ci fa sentire tutti uniti nell'abbraccio infinito del Signore, che ci accoglie nella sua umanità. Ma un grazie sincero va in particolare a P. Armando Santoro, l'organizzatore e il promotore del Fine Settimana, che ci ha insegnato con i suoi modi dolci e profondi il vero significato della preghiera, dandomi la possibilità di toccare tre ambiti della mia vita: il rapporto con me stesso, la mia relazione con Dio e il mio rapporto con il mondo. La cosa più bella è il saper riconoscere il vero significato che ognuno di noi deve scoprire nella sua vita, nel riconoscersi figlio, innamorato del Vangelo e soprattutto volenteroso nel condividerlo con gli altri, nella vita di tutti i giorni. Non voglio entrare nello specifico di cosa ha voluto dirmi Gesù in queste giornate in cui ho chiesto, ma ho anche saputo ringraziare, però vorrei testimoniare che ancora una volta Lui ha trovato modi differenti per parlare al mio cuore: far luce, consolare, ma anche affrontare le mie difficoltà e non abbattersi in esse, all'interno della Casa Accoglienza, dove vivo assieme ai malati. È lo spirito con il quale sono disponibile a migliorare il loro stato di vita (non importa se troverò davanti a me degli ostacoli. Allora io parto da qui, per mettere sempre in primis i bisogni dei pazienti, perché in loro è presente Gesù. Sono sicuro che continuamente Lui mi metterà alla prova con nuove difficoltà da superare e nuovi compiti da svolgere. Cosa porto a casa? Lo stupore e la gratitudine a Dio e a tutte le persone incontrate, volti che hanno testimoniato la fede, ognuno nel proprio originalissimo e unico modo, ma soprattutto porto nell'Associazione per i malati oncologici, la speranza di dover lottare insieme. Che cosa dico a coloro che leggeranno queste parole? Come tutti gli innamorati vorrei essere contagioso per portare l'amore di Dio al pros-simo e se me lo chiederanno le persone che hanno sofferto e soffrono, vorrei dirgli di aver fiducia, perché Gesù entrerà in ognuno di noi. Alle persone che sono ancora lontane dalla fede, che odiano e che vivono nell'invidia, io non risponderò, perché so che Lui troverà sempre vari modi per far loro aprire i cuori. È bello potersi amare gli uni con gli altri. Cosimo Andriani
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FdC 56 – Editoriale di P. Armando Santoro omv
FdC 56 – Gli appuntamenti di Maggio 2014
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FdC 56 – La pagina di P. Silvano Porta omv
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Carissimi Amici di Casa Lanteri, inizia il Mese di Maggio, tradizionalmente dedicato alla devozione alla Vergine Maria, ma anche inserito profondamente nel "tessuto" pasquale dei 50 giorni di gioia per la Risurrezione di Gesù Cristo dalla morte. Di questa gioia vogliamo essere testimoni con chi Dio metterà sul nostro cammino : come Maria , Vergine in preghiera nel cenacolo di Pentecoste: vicina quindi ai desideri, ai bisogni della "gente" che per lei erano sì gli Apostoli ed i Discepoli, ma anche tutti gli uomini di buona volontà che cercavano allora ed oggi cercano la giustizia e la pace. Su questa testimonianza di gioia saremo giudicati al termine della nostra vita : non per metterci ansia, ma per spingerci ad una fede autentica! Buon Mese di Maggio! |
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FdC 56 – Foglio di Collegamento di Maggio 2014
FdC 55 – «Pillole Dantesche»… di Felice Martini
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" Ma tu perché ritorni a tanta noia?
Ecco un altro passo del poema dantesco che fa riferimento alla gioia, e lo riportiamo attirando l'attenzione del lettore sullo stato che Dante gli contrappone, e cioè "la noia". Nel senso comune la noia sta ad indicare un generico stato di insoddisfazione derivante dall'assenza di attività o dall'essere impegnati in compiti monotoni, ripetitivi e privi di senso. Nel Medioevo, tuttavia, il termine stava a significare tormento, pena, ed è in tal senso che Dante lo usa, per indicare la condizione di chi si trova nella selva oscura. Questa è la domanda che Virgilio fa a Dante all'inizio del poema. Questa domanda è simile a quella che Mosè rivolge al popolo: "Vedi, io pongo oggi davanti a te la vita e il bene, la morte e il male…" (Dt 30,15). È il tema della doppia via che sta dinanzi all'uomo e che risuona costantemente nei secoli, non soltanto nella Bibbia ma anche presso le antiche civiltà. Volgendo lo sguardo ai tanti mali che affliggono l'umanità (guerre, corruzione, fame, catastrofi naturali) potremmo domandarci come mai l'uomo preferisca e scelga quanto fa male a quanto fa bene.Potremmo indicare come responsabili l'ignoranza, la mancanza di educatori capaci, i messaggi della televisione e della stampa, le politiche colpevoli degli stati che pensano che l'educazione consista soltanto nell'addestramento delle capacita umane per vivere e comportarsi bene in società, per raggiungere il successo o altri fini funzionali soltanto all'economia degli stati e delle imprese. Senza trascurare l'importanza del tema accennato, voglio portare l'attenzione del lettore sulle tante strade sbagliate che possono trovarsi a percorrere (anche) coloro che hanno intrapreso le vie del bene e dello spirito e che, come dice Lorenzo Scupoli, possono essere "occasione di rovina più che i peccati fatti apertamente" (combattimento spirituale, cap. I). È il tema delle devozioni false di cui parla s. Francesco di Sales nella Filotea, e che si manifesta "nel rigore della vita, nelle asprezze e fatiche corporali, ma anche nella regolata disciplina e nelle molte preghiere vocali (per un dettagliato repertorio di tali comportamenti indiscreti, v. il primo capitolo del combattimento spirituale dello Scupoli, e il primo capitolo della prima parte della Filotea di s. Francesco di Sales). Anche s. Ignazio fa riferimento, nelle regole per la seconda settimana, ai pensieri buoni e santi che suggerisce l'angelo cattivo a coloro che hanno cominciato ad esercitarsi (Es. Sp. 332 – 333), e ai quali occorre porre molta attenzione per non finire in "qualche cosa cattiva o distruttiva". Occorre riflettere molto bene su questo argomento. |
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FdC 55 – Pensiero Eucaristico
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È inconcepibile, è straordinario,
è qualcosa che incide sempre più profondamente in silenzio nel tabernacolo. Vengo in chiesa la mattina e lì trovo. Corro in chiesa quando t’amo e lì ti trovo.
E ogni volta mi dici una parola mi rettifichi un sentimento, vai componendo in realtà con note diverse un unico canto, che il mio cuore sa a memoria
e mi ripete una parola sola:
Oh! Dio, non potevi inventare di meglio.
Quel tuo silenzio in cui il chiasso della nostra vita si smorza, quel palpito silenzioso che ogni lacrima assorbe; quel silenzio… quel silenzio…, più sonoro di un angelico concento; quel silenziom che alla mente dice il verbo, al cuore dona il balsamo divino;
quel silenzio in cui ogni voce si ritrova incanalata, ogni prece si risente trasformata; quella tua presenza arcana…
Lì è la vita, lì è l’attesa; lì il nostro piccolo cuore si riposa per riprendere senza posa il suo cammino.
Chiara Lubich 199-200
Per i turni di adorazione, telefonare al Centralino di Casa Lanteri 06 2266016
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FdC 55 – Quaresima, tempo di conversione… di Maria Rosa Armani
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Quaresima tempo di conversione, tempo di liberazione dai lacci della morte, tempo di guarigione delle ferite del cuore. Tempo di grazia, di misericordia infinita. Tempo di bellezza e di gioia. "Ti darò un cuore nuovo, metterò dentro di te uno spirito nuovo…….". Tempo di consapevolezza del dono della vita e del suo fine. Tempo di decidersi di lasciarsi amare da Lui, di dire Si, per davvero, per sempre! Tempo di lasciar scorrere la vita nuova del Cristo in noi, e portare frutti d'amore. Ogni giorno, ogni ora, ogni istante, Lui muore d'amore per ciascuno di noi. Lui ha sete di soddisfare la nostra sete di Lui. Lui é, ancor più, di una madre che si strugge per il suo bambino che non si attacca al suo seno per nutrirsi. É Lui che non ha pace, finché il nostro cuore, non trova pace in Lui. Come una chioccia ci tiene sotto le sue ali. Accosta le sue guance alle nostre guance e come un Padre tenero si prende cura di noi. Non permettiamo che un giorno pianga su di noi e dica: «Oh se tu sapessi, almeno oggi, ciò che occorre per la tua pace! Ma ora è nascosto ai tuoi occhi……Perché tu non hai voluto riconoscere il tempo nel quale sei stato visitato.." …"più ti amavo e più ti allontanavi da me…." Quaresima tempo di cambiare rotta! MAMMA MARIA! Scuotici dal sonno, dalla pigrizia, del crederci già a posto, già convertiti. Madre Corredentrice e Mediatrice di grazia! Prega per noi! |
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FdC 55 – Venite anche voi… di Franca Maria De Bernardi
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“Venite anche voi!” Era un invito, tra un caffè ed uno scambio di saluti dopo la Messa domenicale al Santuario, ad una giornata a “Mondo Migliore”. È nato così, un po’ da lontano, il mio avvicinamento a Casa Lanteri. Poi gli inviti si sono susseguiti e lentamente ho iniziato a frequentare uno, due, tre momenti di quelle offerte che già leggevo da tempo sui vari foglietti senza esserne particolarmente attratta. Ho iniziato con il corso sulla Bibbia il cui relatore avevo sentito svelare, in modo assolutamente coinvolgente e nuovo, la fede di Abramo durante un aggiornamento la precedente estate. Il corso aveva come tematica annuale “I salmi”. I salmi, che io non amavo molto eccetto che per alcuni versetti di immediata comprensione sostenuti da toccanti immagini poetiche, sono stati collocati in un percorso educativo dell’uomo che colloquia con Dio nei suoi vari momenti di smarrimento, dolore, gioia, ira, lode. Mi sono sentita molto ignorante. Come ho potuto recitare per anni parole così ispirate e così pregnanti di significato senza capirne quasi nulla? Non mi sono più fermata. Dovevo saperne di più. Così ho iniziato a far parte del gruppo dei Lanteriani e con gioia partecipare anche alle giornate estive. Ho seguito un nuovo, con altrettanto valido relatore, corso sulla Bibbia attendendo con desiderio di volta in volta il successivo appuntamento. Con un delicato suggerimento di Sr Mary ho iniziato a gustare l’ora di adorazione silenziosa che non credevo di riuscire a fare e che invece ogni volta mi sembra trascorrere sempre velocemente. Sempre più vicina alla Casa ho scoperto, non da molto, la “scuola di preghiera” che mi accompagna, meditando, al Vangelo della domenica seguente come se lo sentissi per la prima volta. Infine ho partecipato a quel fine settimana spirituale che dall’Avvento rimandavo alla Quaresima e dalla Quaresima all’Avvento. Ho realizzato così che “Casa Lanteri” è proprio per me e per tutti. È un dono che ho scoperto troppo tardi, ma è dove ho goduto di grandi momenti di approfondimento di testi biblici, di ampliamento delle mie conoscenze, di partecipazione gioiosa dell’anima, di un incontro con Dio che è sempre nuovo e coinvolgente. Ora in questa casa, dove ho apprezzato relatori capaci e dove ho incontrato persone speciali la cui fede aiuta anche la mia, mi sento sempre accolta, perché è come entrare in famiglia e ne esco sempre contenta portando con me un regalo. Questa casa è diventata un punto di riferimento. Grazie a tutti coloro che gestiscono queste offerte spirituali e si dedicano a noi tutti che veniamo. Un grazie particolare a Padre Armando.
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