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FdC 58 – Un corso di Esercizi… di Don Luigi Mazzone

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dnm Ho vissuto i nove giorni degli esercizi spirituali “stile ignaziano” presso la Casa di Spiritualità del  Santuario di San Vittorino con una particolare gioia spirituale perché ho   avuto modo di pregare veramente e di incontrare il Signore nella Liturgia, nella Scrittura e nel Sacramento dell’Eucaristia. Cosa c’è di più bello per   un sacerdote stare davanti a Gesù Eucaristia, tenerlo sul cuore, nel cuore   e guardare il mondo con i suoi occhi? 

Certo per fare questo oggi penso   che sia particolarmente importante cercare di uscire dal mondo e il modo   più valido è quello di isolarsi staccando il telefonino. È una grazia anche questa, ti sembra quasi di non esistere e invece riscopri Dio in modo forte, ti attendeva da tanto tempo in modo assoluto direi, tutto solo per te. 

Il sacerdote, P. Armando, direttore degli Esercizi, non voglio farne un elogio, è di una discrezione e di una sensibilità straordinarie. Si sente che è un tecnico del confessionale e della Teologia Spirituale. Ma questo   è corroborato dal contatto con le anime e anche da una preghiera  personale molto intensa che gli dà una particolare “unzione” spirituale.   

Poi il luogo è particolarmente bello: il Santuario del Cuore Immacolato di Maria, le Suore Oblate di Maria Vergine di Fatima, la campagna romana con uno  spazio sconfinato per pregare, passeggiare, la biblioteca di spiritualità, la   struttura molto accogliente, (la cucina romana…), la condivisione la sera  dopo cena che ti apre il cuore al dialogo fraterno sacerdotale. Io inviterei  tanti a fare questa esperienza, rigenera molto, è una grazia speciale e di questo con voi voglio ringraziare il Signore e tutti quelli che l’hanno   mediata e pregato per me. Anche io prego per voi.

Don Luigi Mazzone
Parroco della Diocesi di Benevento

 

 

 

FdC 58 – Una Nonna in America tra i laghi del Minnesota… di Franca Maria Di Bernardi

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È uno di quei pomeriggi quasi caldi che qui chiamano estate. Sono sicura che non raggiungiamo i 27 gradi. La casetta di legno è nuova e ben attrezzata e il lago è così vicino che  pare vivere con noi. Questa famiglia, un po' allargata e di cui io sono divenuta un'appendice, occupa quattro di questi alloggi. È un posto tranquillo, qualcuno direbbe "per vecchi e bambini", quindi è giusto anche per me.

Sono in Minnesota (Stati Uniti d’America), sulle rive di uno di quei 10.000 laghi che lo Stato orgogliosamente si vanta di avere.

Schermata 2014-08-27 alle 18.36.27

Non pensavo a questa parentesi di relax quando, tempo fa, già prima che nascesse la bimba, ho accettato di venire qui, non per una vacanza, come pensano molti amici invidiandomi, ma solo per fare la nonna.

Avevo sempre detto di sì ad ogni nascita di nipote, ma ormai sono esperta e con l'avvicinarsi del viaggio realizzavo che cosa tutto ciò significava per me: lasciare mio marito da solo, lasciare la mia casa, il mio giardino, la mia libertà di decidere, gli amici, il mio terapeutico, rilassante giro per negozi… per adeguarmi ai desideri e alle necessità degli altri. 

Cambiare totalmente orari (la cena alle cinque… d'estate, battendo persino il primato degli ospedali, non è proprio italiana), modo di vivere. Stare zitti il più possibile, accettare tutto, adeguarsi.

Una ragnatela di piccole radici nutrite d'egoismo mi hanno tormentato fino al giorno della partenza. 

È già da un mese che sono in questo paese che ancora mi meraviglia per molte cose: la sua efficiente organizzazione, l'ordine, il postino che spedisce lettere per te. 

E ancora, la gentilezza e il servizio nei negozi, la carta di credito che usi per un caffé, l'assegno di pochi dollari che scrivi prima di deporlo nel cestino delle offerte, la porta di casa  che raramente  chiudi  a  chiave,  i  tanti i bambini pullulanti ovunque.

Le numerose chiese di altrettante religioni o sfumature di religioni dove, per condividere gioie e dolori di amici, puoi capitare anche tu. La casa che ti segue nei tuoi spostamenti, come per le lumache.

È bello anche il quartiere dove abitiamo; una specie di città ideale. Alberato, curato, verde, fiorito, tranquillo, rispettoso, un po' fiabesco per merito delle sue case. 

Anche le mie nipotine, escludendo il magazzino di lagnanze e capricci, sono un incanto quando parlano e raccontano, o ti chiamano  nonna.

Perché allora il mio timore?

Ho tanto tempo per pensare. Sempre. Anche qui al lago. Leggo.

"Tutto era povero… tutto era pieno di umanità, di gentilezza disinteressata. Si dice che la vera ricchezza sia nella capacità di essere generosi" (F. Volo).

Quanta di questa ricchezza povera, ma vera, possiedo io? Più difficile che donare soldi. 

È  donazione di sé, del proprio tempo, del proprio IO soffocato a favore di un TU.

Contemplo il lago. Migliaia di stelle abbagliano veloci tra le onde.

Qualcuno mi offre un bicchiere ghiacciato di un liquido trasparente come l'acqua, ma meno salutare.

Il sole scende e tu credi di non aver mai visto un tramonto così, ma non è vero. È solo l'emozione. 

Il rosso corre sul leggero movimento e porta carezze di luce fino alla spiaggia, fino ai miei piedi. Poi tutto diventa rosa. È  meraviglioso.

Vorrei possedere parole bibliche, un salmo appropriato. Ma non è così. Mi perdo in un colloquio con "Lui".

È  sempre questione d'amore. Non bisogna aver paura d'amare. "Sostienimi con uno spirito generoso…" ( Sal. 50 ).

La piccina che dorme tra le mie braccia sorride nel sonno…

Franca Maria Di Bernardi

 

 

 

 

 

FdC 58 – Una riflessione… di Fabrizio Fiorenza

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«Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena» Gv 15,9-11 (Vangelo della liturgia del 22 maggio 2014).

Riflessione personale.

La dimensione umana dell’amore è dare per ricevere. Causa – effetto. Questo processo è come un escalation che sembra incontrollabile. Lo comprendiamo dal fatto che dopo il dare non subentra la gioia, ma l’aspettativa del compenso e più diamo più aumenta la frustrazione del non avere riconoscimenti, congratulazioni, apprezzamenti… Perché non riusciamo ad amare nella dimensione divina? Perché non riusciamo a staccare questa coda di desiderio che resta appiccicata a noi?

Perché non siamo passati dalla morte alla vita. Difatti non amiamo i fratelli: «Noi sappiamo che siamo passati dalla morte alla vita, perché amiamo i fratelli» (1Gv 3,14). Questo perché non siamo morti al peccato: il desiderio di possedere ciò che non si ha.

«Gesù detesta il male, ma perché ama il malato. Noi invece, quando detestiamo il malato,  perché amiamo il male. Gesù odia il peccato e predilige i peccatori. Noi invece odiamo i peccatori perché ancora siamo schiavi del peccato» (Silvano Fausti)

Il nostro dare nella dimensione divina, agape, è un dono di Dio, sempre. È un regalo per chi lo riceve, ma in particolare per chi lo offre. È il giusto alimento, adesso, per chi lo compie. Il rischio è che lo trasformiamo in una merce di scambio, ti do per ricevere e così non è più dono di Dio a due fratelli, ma un mio dono che reclama il pagamento. Così il dono di amare ci resta addosso e pesa più di una Croce sofferente, se non lo viviamo come Gesù Abbandonato. Difatti, mentre la sofferenza non rischio di desiderarla perché non mi piace, il dono quasi sempre contiene una buona parte di piacere. Come si fa quindi a realizzarlo nella dimensione divina? Questo dono in maniera divina va vissuto come Gesù ha donato se stesso, abbandonandosi al Padre: «Dopo aver preso l'aceto, Gesù disse: “È compiuto!”. E, chinato il capo, consegnò lo spirito» (Gv 19,30). Dunque, prima di amare e nell’amare, bisogna fare l’esame del fuoco: sono disposto a dare la vita, rinunciare in questo momento: a questa cosa, al risultato di questo impegno, al mio tornaconto?

L’avvolgere ogni nostro dono con questo esame d’amore, fa si che copriamo tutto con l’Amore, come dice San Paolo nell’inno alla carità: «La carità tutto scusa (copre)» (1Cor 13,7). Se non si supera questa prova, chiediamo a Gesù di metterci del Suo e diamo, come viene viene. L’aver verificato il nostro stato di salute “agapico” ed aver ricorso con sincerità di cuore al “Dottore”, questo ci fa rimanere nel suo amore.

Esperienza personale è che mentre riflettevo e ripensavo alla Parola del Vangelo del giorno, Gv 15,9-11, guidando la moto, mi accorgevo che non reagivo a tutte le sollecitudini del traffico e delle manovre poco salutari dei compartecipanti al “gioco”. Anzi nasceva spontanea in me l’accoglienza, la pace e il farmi dietro ad ognuno.

Questo brano del Vangelo presente nella Messa sta in mezzo a due giorni: nel giorno precedente nella Messa si proclama il brano di Gv 15,1-7 e nel giorno successivo il brano di Gv 15,12-17.

Nel giorno precedente Gesù ci ha detto:

«Voi siete già puri, a causa della parola che vi ho annunciato»
«perché senza di me non potete far nulla»
​«Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi chiedete  quello che volete e vi sarà fatto»

Rimanere nella sua parola ci permette di chiedere allo Spirito Santo di agire in noi permettendoci di amare nella sua dimensione e quindi arrivare al terzo giorno: osservare i comandamenti di Gesù, «che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi» Gv 15,12b.

In questo secondo giorno, ci viene detto di rimanere in questa dimensione divina d’Amare.

E per riuscirci bisogna osservare i suoi comandamenti e, il suo comandamento è per l’appunto

“che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi”.

Quindi il punto è il “come”.

Ciò che vizia la nostra azione d’amore e non la fa essere come l’azione di Gesù è il desiderio di possedere ciò che non si ha, che nel migliore dei casi può sfociare nel desiderare la stima, il riconoscimento, il plauso…, la vana gloria.

Allora il nostro rimanere nel Suo amore non è solo dono di Dio che comunque si riceve stando nella sua Parola, ma anche azione dell’uomo che cura i propri desideri che infettano il nostro cuore. Per cui ogni cosa che facciamo, santa che sia, risulta contaminata nell’intimo.

Questa azione umana di sfrondare, in realtà, nella nostra libertà è azione di Dio.

Gv 15,1-2 “Io sono la vite vera e il Padre mio è l’agricoltore. Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo taglia, e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto”.

Dio ci dona la grazia di conoscere quali rami della nostra esistenza vanno tagliati, ma le forbici le abbiamo in mano noi. Siamo noi che dobbiamo decidere, chiedendo a Lui anche la forza di farlo ed anche questa ci viene se rimaniamo nella sua Parola.

  • Tutti i desideri sono manifestazione del voler possedere, che è stimolato dall’apparire e che si realizza nel piacere.

Es 20,17«Non desidererai la casa del tuo prossimo. Non desidererai la moglie del tuo prossimo, né il suo schiavo né la sua schiava, né il suo bue né il suo asino, né alcuna cosa che appartenga al tuo prossimo».

Mt 5,27 [commento di Silvano Fausti]

«L’occhio cattura e mette nel cuore ciò che interessa; e al cuore interessa ciò che l’occhio cattura e gli mette dentro. Se il cuore di chi ama è un giardino cintato, pieno di delizie; un cuore non custodito è un giardino senza recinto e devastato: se ne pasce ogni animale selvatico.»

  • I bisogni sono manifestazione della contemplazione dell’essere e il realizzarli, sia per se che per gli altri porta alla gioia, se sono quelli comandati da Gesù,
    ”i miei comandamenti”.

Il primo che dobbiamo amare, perché prioritario, siamo noi stessi. Il punto è: ci amiamo nei bisogni o nei piaceri?

L’atto d’amore supremo che possiamo fare è: tenere pulito il nostro giardino.

«Può forse un cieco guidare un altro cieco? Non cadranno tutti e due in un fosso? Lc 6, 40

Solo così siamo liberi, senza spine né sassi, per rimanere in questa dimensione divina d’Amare, abbandonandoci al Padre ed aperti a qualsiasi frutto esso porti, anche la GIOIA.

In realtà il più grande dono che Dio ci da per offrirlo agli altri siamo noi stessi che donandoci come Gesù, fino a dare la vita, diveniamo frutto di Gioia per noi e per gli altri. 

L’educarsi a tenere a bada i desideri, Gesù ce lo mostra nei quaranta giorni nel deserto dove satana lo tenta, come tentò Adamo ed Eva nell’Eden,  nel vivere le cose del mondo al modo di possederle. Quelle stesse cose che Gesù ha vissuto nei tre anni successivi a mò di Agape: «Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito» (Gv 3,16).

Gesù non ha rifiutato feste e banchetti, popolarità e gloria, ma tutto lo ha vissuto nell’ottica del dare e nella misura della Croce.

Dal possedere le cose del mondo accade che siamo posseduti dal mondo.

Gv 17, 11a, 15-17 “Io non sono più nel mondo; essi invece sono nel mondo,[…] Non prego che tu li tolga dal mondo, ma che tu li custodisca dal Maligno. Essi non sono del mondo, come io non sono del mondo. Consacrali nella verità. La tua parola è verità.

Ripensando ai cinquant’anni di buio di S. Madre Teresa di Calcutta, credo che sia stato un dono grande di Dio a questa piccola creatura, in quanto ha amato Dio e l’uomo in modo assolutamente agapico, senza alcuna soddisfazione spirituale da parte di Dio. Così come è successo a S. Teresina del Bambino Gesù, dal momento che è entrata in convento. Sono riuscite a restare nell’Amore Vero quello senza contraccambio, a differenza mia che siccome nell’amare Dio e l’uomo non riesco ad incontrarLo nella gioia e nelle consolazioni, allora mi stanco e mi posso permettere qualche pausa nell’amare e, guarda caso dove cerco ristoro?

Nei relax distraenti, in tutto ciò che mi da soddisfazione materiale e piacere: passioni, curiosità e apprensioni.

Queste pause non fanno altro che ricontaminare il nostro giardino con le spine e i sassi e, quando andiamo alla Parola il Seminatore che getta il seme trova il campo incapace di trattenerlo e farlo maturare in profondità – restare nella sua Parola -, per dare frutto = la gioia.

Così non ci rimane che ricominciare, tanto Lui ha pazienza nell’Amore, non come me. L’Amare di Dio è continuare ad aspettarmi anche se non mi vede arrivare sulla strada dell’Amore, la Sua consolazione.

Anche se si sta in uno stato di grazia superlativa, come sul monte Tabor davanti alla trasfigurazione di Gesù con Mosè ed Elia dinanzi, essa si può viverla possedendola, "Maestro, è bello per noi stare qui; facciamo tre tende, una per te, una per Mosè e una per Elia!" (Mc 9, 5) e … chi se visto se visto!

Gesù vive tutto nella proiezione di salvare tutti, di fatti va deciso verso Gerusalemme con il desiderio di dare salvezza e di avere tutta l’umanità per il Padre.

Ecco, come dice Papa Benedetto XVI, questo è il solo eros che ha Dio, quello di averci, nella nostra libertà, a tutti i costi, con il perdono.

Quindi come si vive nell’agape?

Basta non vivere tutto nella dimensione del possesso, farsi l’esame del fuoco per ogni azione, specialmente mentale: non desiderare, non immaginare, non possedere, non decidere per il piacere o per un tornaconto.

A questo punto abbiamo fatto tutto, il resto è dono di Dio.

Come il frutto dell’Amore è la gioia così il frutto del possedere è la paura e l’odio, appena finisce il primo momento del piacere desolante in quanto egoistico ed individualista.

Infatti, è al momento che mangiarono del frutto che Adamo ed Eva ebbero paura e l’uno accusò l’altra.

“Allora si aprirono gli occhi di tutti e due e si accorsero di essere nudi; intrecciarono foglie di fico e se ne fecero cinture.” Gn 3,7.

«La donna che tu mi hai posta accanto mi ha dato dell'albero e io ne ho mangiato» Gn 13,12

«Ho udito il tuo passo nel giardino: ho avuto paura» Gn 13,10.

Anche l’atto intimo di amore tra un uomo e una donna se realizzato nel possedere e non nel donarsi, rende i due distanti e insoddisfatti dentro, anche se sono marito e moglie.

Se non si cerca di vivere ordinariamente nel non possedere, come ci si può donare reciprocamente nell’intimo?

Il modo di agire come possesso, anche per una cosa banale, comunque ci contamina e ci rende un po’ meno liberi di amare come Gesù, in tutti i settori, tantomeno nel dono intimo e totale di se.

Rientrare in noi in profondità e nella verità, raccogliere tutti i pezzi che riusciamo a trovare.

Una volta andati in profondità con Dio, abbiamo toccato tutto anche ciò che non ci sovviene, poiché quel che conta è toccare la nostra anima non tanto gli errori commessi.

A questo punto possiamo Riconciliarci con Dio nella Chiesa e quindi anche con l’umanità.

Ora siamo di nuovo liberi di passeggiare nell’Amore.

Quindi il riconciliarci non è tanto il chiedere il perdono dei peccati, ma il riconoscere di essere entrati nell’agire dalla porta sbagliata e chiediamo ora a Dio di voler rientrare dalla porta giusta, quella Sua.

«In verità, in verità io vi dico: chi non entra nel recinto delle pecore dalla porta, ma vi sale da un'altra parte, è un ladro e un brigante. Chi invece entra dalla porta, è pastore delle pecore. Gv 10,1-2

Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvato; entrerà e uscirà e troverà pascolo. Il ladro non viene se non per rubare, uccidere e distruggere; io sono venuto perché abbiano la vita e l'abbiano in abbondanza. Gv 10,9-10.

Le pecore, l’umanità, lo riconoscono se uno viene con la brama nel cuore del prendere e possedere. Tanto più i fratelli che condividono l’impegno nel camminare sulla Via di Gesù, i quali nell’amore reciproco – carità – ci aiutano a rientrare dalla porta giusta.

Anche il rimprovero poco caritatevole è utile allo scopo, basta superare la spigolatura, comunque resta che se ci viene fatto presente vuol dire che emerge e quindi ringraziamo Dio senza stare a vedere come ci viene detto.

Fabrizio Fiorenza

 

 

 

 

 

 

 

 

FdC 58 – L’Editoriale di P. Armando Santoro omv

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Carissimi Amici di Casa Lanteri,

vi scrivo questo Editoriale al termine del corso di Esercizi Spirituali che ci ha visti impegnati venti giorni con un bel numero di Esercitanti. Sono partiti in 25 e dopo la prima tappa sono rimasti in una decina per l’intero corso [foto sotto].

      

Particolarmente significativa è stata la partecipazione al corso dei nostri Padri OMV, Vincenzo Voccia, Victor Nwabueze ed Emmanuel Onyemeh, nonché dei prossimi seminaristi OMV, Fabrizio, Christan e Stefano.

Abbiamo avuto anche la gioia di avere con noi don Fabio Bergamin della Diocesi di Treviso [foto a destra] appena ritornato dal Ciad dove ha svolto il suo servizio di missionario per dodici anni. Prima di riprendere il ministero parrocchiale nella sua Diocesi Trevisana, ha voluto prendersi un tempo di rinnovamento spirituale partecipando al nostro minimese ignaziano. Schermata 2014-08-27 alle 17.13.58

A luglio, dal 21 al 30, abbiamo avuto il primo corso durato nove giorni [foto sotto].

In cui hanno partecipato due sacerdoti, uno della Diocesi di Salerno, don Michele Di Martino, formatore del Seminario Interdiocesano, venuto insieme a due seminaristi, Vincenzo e Gianluca, prossimi diaconi, e uno della Diocesi di Avellino, don Luigi Mazzone, che ci regala anche una sua condivisione che pubblichiamo in questo Foglio.

Una mia particolare gioia in questo corso è stata quella di avere con noi Giusy Farina che per molti anni è stata mia solerte e infaticabile collaboratrice  ai  tempi del mio servizio di parroco a Pantelleria. Giusy ancora oggi si dedica completamente alla comunità parroc-chiale pantesca.     Schermata 2014-08-27 alle 17.18.39

E adesso manca solo la ciliegia sulla torta: l’ultimo corso di Esercizi Spirituali che svolgeremo,  a  Dio  piacendo,  presso  le  brave Suore Battistine dell’Oasi di S. Giovanni Battista a  S. Polo de’ Cavalieri dal 4 al 13 settembre. Faremo lì questo corso perché in quei giorni, svolgendosi la festa patronale della parrocchia di S. Vittorino, saremmo stati molto disturbati dalle serata di piazza organizzate per i festeggiamenti.

 

Un ringraziamento particolare va alle nostre   Sorelle OMVF, Anna e Mary, che quest’anno più che mai hanno svolto un grande servizio nella guida personale degli esercitanti e a tutti coloro che hanno collaborato con umili servizi e con la preghiera alla buona riuscita dei nostri corsi [nella foto a destra insieme alla nostra cara amica Maria Capozzella che ha svolto il suo servizio di assistente di Sr Mary per la Liturgia e gli altri servizi]     Schermata 2014-08-27 alle 17.24.47

Riprendiamo in questo mese le nostre attività ordinarie con il cammino degli E.V.O., dei Ritiri aperti a tutti e quelli per le famiglie. Il resto delle attività riprenderà ad ottobre.

Quest’anno il Ritiro aperto a tutti assume una nuova modalità che abbiamo delineato nell’ultimo incontro di verifica fatto a maggio nell’uscita alla Basilica di Casamari e che abbiamo esposto nella pagina di questo Foglio di Collegamento dedicata agli appuntamenti di settembre.

Raccomando a tutti voi di diffondere la notizia che sabato 20 settembre alle ore 16:00 a Casa Lanteri presentiamo il cammino spirituale degli E.V.O. [Esercizi Spirituali nella Vita Ordinaria] per coloro che volessero vivere questa bellissima esperienza formativa.

Una bella iniziativa, promossa sotto l’invito del parroco di S. Eligio di Via Fosso dell’Osa a Colle Prenestino, Don Joseph Alexander de Leon, è la promozione degli E.V.O. a S. Eligio. 

Il parroco di S. Eligio al centro, Don J. Alexander de Leon
con i suoi due viceparroci, a sinistra Don Luigi Colantoni e a destra Don Juan José Arcilla 

Il 14 settembre dovrò presentare ai membri del Consiglio Pastorale di S. Eligio la proposta  formativa degli E.V.O. per poi decidere con loro, se accetteranno la proposta, un giorno per presentarli alla comunità parrocchiale. 

Affido alle vostre preghiere questa iniziativa e tutte le altre di Casa Lanteri.

Concludo poi informandovi non con poca tristezza che i nostri due giovani padri OMV, Emmanuel e Victor, hanno lasciato la nostra comunità di S. Vittorino. P. Victor per la sua Nigeria dove sarà impegnato nella formazione dei nostri seminaristi OMV e P. Emmanuel a Teramo dove sarà temporaneamente impiegato come vice-parroco. A febbraio 2015 dovrebbe anche lui tornare in Nigeria, ma prima dovrebbe passare un altro periodo qui da noi.      3

Chissà che se ci uniamo nella preghiera non riusciamo a convincere il Padre eterno a lasciarcelo per un po' di anni? Che ne dite? 

E ora vi lascio alla bella riflessione spirituale del nostro amico Fabrizio, alla condivisione di don Luigi Mazzone e alla nostra Franca Maria in servizio-nonna negli U.S.A. Vi aspetto tutti in occasione del Raduno degli Amici di Casa Lanteri di inizio anno pastorale che si svolgerà Sabato 20 settembre dalle ore 18:00

Buona lettura e Dio vi benedica tutti!

 

 

 

 

 

 

 

 

FdC – Appuntamenti di settembre 2014

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DA GIOVEDÌ 4 A SABATO 13 SETTEMBRE
ESERCIZI SPIRITUALI IGNAZIANI

Presso l’Oasi di S. Giovanni Battista di S. Polo de’ Cavalieri
(Suore Battistine)  

SABATO 20  
Ore 16:00
Presentazione del cammino degli E.V.O.
[Esercizi Spirituali nella Vita Ordinaria]

Ore 18:00
RADUNO DEGLI
AMICI DI CASA LANTERI

 

DOMENICA 21  
Ritiro Spirituale aperto a tutti
Diretto dal Prof. Mauro Meruzzi


Ore 10:00 Riflessione sul Vangelo di Marco
Ore 11:15 Adorazione Eucaristica
Ore 12:30 Domande chiarimenti
Ore14:30 Gruppi di condivisione
Ore 15:30 Dialogo assembleare
Ore 16:15 Celebrazione Eucaristica

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

FdC 58 – La pagina di P. Silvano Porta omv

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Carissimi Amici di Casa Lanteri,

riprendono le attività al santuario e nella casa di spiritualità……

Un anno pastorale di grazia divina ci aspetta; ogni iniziativa a cui parteciperemo ci offrirà la possibilità di crescere nell'amore di Dio e nell'amore ai fratelli e alle sorelle.

Vi ricordo l'opportunità della settimana conclusiva del pellegrinaggio della Statua della Madonna di Fatima, partita dal Portogallo il 1 Maggio e che dal 21 al 28 Settembre sosterà qui al Santuario: il programma lo trovate  stampato e appeso un po' dovunque al santuario e nelle vostre parrocchie di provenienza e sul sito www.santuariosanvittorino.it

Vi aspettiamo anche in quei giorni per condividere momenti di celebrazione
e di preghiera.

                                    Buon mese di Settembre!

 

 

 

 

 

 

 

Mese Ignaziano 4 – 24 agosto 2014

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ORARIO COMPLETO DEL CORSO
Lunedì 4 agosto 2014                                             Giorno d'arrivo
• Incontro preliminare
• Incontro di inizio degli Esercizi Spirituale
 
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Martedì 5 agosto 2014                                              Primo Giorno
• Prima istruzione
• Prima istruzione
• Omelia alla s. Messa
• Istruzione serale
 
Mercoledì 6 agosto 2014                                      Secondo Giorno
• Omelia alla s. Messa
• Ringraziamento alla s. Comunione
• Istruzione serale
 
 
Giovedì 7 agosto 2014                                            Terzo Giorno
• Omelia alla s. Messa
• Istruzione serale
 
 
Venerdì 8 agosto 2014                                            Quarto Giorno
• Omelia alla s. Messa

E se ne tornarono a casa piangendo…

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Venerdì 8 agosto 2014 – Quarto Giorno
Sacro Speco di Subiaco e Monastero di S. Scolastica

 • Istruzione serale

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Sabato 9 agosto 2014
Quinto Giorno

 • Omelia alla s. Messa

 • Istruzione serale

 

Domenica 10 agosto 2014
Sesto
 Giorno

 • Omelia alla s. Messa

 • Istruzione serale

 

 

Lunedì 11 agosto 2014
Settimo
 Giorno

 • Omelia alla s. Messa

 • Istruzione serale

 

 

Martedì 12 agosto 2014
Ottavo
 Giorno

 • Omelia alla s. Messa

 • Istruzione serale

 

 E Mariella ci lasciò…

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Mercoledì 13 agosto 2014
Nono
 Giorno

 • Omelia alla s. Messa

 

Giovedì 14 agosto 2014
Decimo
 Giorno

 • Omelia alla s. Messa

 

 

 

 • Istruzione serale

Venerdì 15 agosto 2014
Undicesimo Giorno

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 • Istruzione serale: la verifica della propria adesione a Cristo/A

Sabato 16 agosto 2014
Dodicesimo Giorno

• Istruzione: la verifica della propria adesione a Cristo/B

• Omelia alla s. Messa

• Istruzione serale: l'amicizia spirituale

 

 

Domenica 17 agosto 2014
Tredicesimo Giorno

• Omelia alla s. Messa

• Istruzione serale: i fenomeni mistici straordinari

 

 

 

 

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Lunedì 18 agosto 2014
Quattordicesimo Giorno

• Omelia alla s. Messa

• Istruzione serale: La dottrina spirituale di Henri Nouwen

 

Martedì 19 agosto 2014
Quindicesimo Giorno

• Omelia alla s. Messa

• Istruzione serale: I sensi spirituali

 

Mercoledì 20 agosto 2014 –   Sedicesimo Giorno
San
tuario della Madonna della Mentorella 

• Omelia alla s. Messa

• Istruzione serale: I sensi spirituali

Giovedì 21 agosto 2014
Diciasettesimo Giorno

• Omelia alla s. Messa                                     

  

 

 

Venedì 22 agosto 2014
Diciottesimo Giorno

• Omelia alla Celebrazione della Passione    

 

• Omelia alla s. Messa dell'Addolorata

 

 

 

Sabato 23 agosto 2014
Diciannovesimo Giorno

• Istruzione    

• Omelia alla s. Messa Pasquale

 
 

 

 

 

 

 

Domenica 24 agosto 2014
Ventesimo Giorno

• Istruzione    

• Omelia alla s. Messa conclusiva 

 

 

 

                                                                         

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Esercizi Spirituali 4 – 8 agosto 2014

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Lunedì 4 agosto 2014                                             Giorno d'arrivo
• Incontro preliminare
• Incontro di inizio degli Esercizi Spirituali
 
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Martedì 5 agosto 2014                                              Primo Giorno
• Prima istruzione
• Prima istruzione
• Omelia alla s. Messa
• Istruzione serale
 
Mercoledì 6 agosto 2014                                      Secondo Giorno
• Omelia alla s. Messa
• Ringraziamento alla s. Comunione
• Istruzione serale: Annotazioni sul Battesimo
 
 
Giovedì 7 agosto 2014                                            Terzo Giorno
• Omelia alla s. Messa
• Istruzione serale: La grazia della Prima Settimana
 
 
Venerdì 8 agosto 2014                                            Quarto Giorno
• Omelia alla s. Messa

E se ne tornarono a casa piangendo…

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Esercizi Spirituali Ignaziani 21-30 luglio 2014

Lunedì 21 luglio 2014

• Incontro preliminare                                                              

 

• Conferenza: come entrare negli Esercizi Spirituali         

 

Martedì 22 luglio 2014

 • Istruzione: Annotazioni sulla preghiera/A                               

 

• Istruzione: Annotazioni sulla preghiera/B                               

 

• Istruzione: Annotazioni sulla preghiera/C                              

 

• Omelia alla S. Messa                                                             

 

  • Istruzione serale:
    L'esame di coscenza e  l'esame particolare                      

 

Mercoledì 23 luglio 2014

 • Omelia alla S. Messa                                                              

  

 • Istruzione serale: La grazia della Prima Settimana
                                e la Confessione generale                      

 

Giovedì 24 luglio 2014

 • Omelia alla S. Messa                                                              

  

 • Ringraziamento alla s. Comunione                      

 

  • Istruzione introduttiva alla Seconda Settimana/A               

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 • Istruzione introduttiva alla Seconda Settimana/B                 

 

  • Giuseppe De Rosa: La contemplazione ignaziana               

 

Venerdì 25 luglio 2014

 • Omelia alla S. Messa                                                              

  

 • Istruzione serale: Discernimento/A

 

Sabato 26 luglio 2014

 • Omelia alla S. Messa       
• Istruzione serale: Discernimento/B  
   

Domenica 27 luglio 2014

   • Omelia alla S. Messa
   • Istruzione serale: Discernimento/C

 

 

 

 

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 Lunedì 28 luglio 2014

 
  • Omelia alla S. Messa  
  • Istruzione serale: I fenomeni straordinari  
  • Giovanni della Croce: sui fenomeni straordinari
  • Giovanni della Croce: parole successive

  • Giovanni della Croce: sulle rivelazioni

 

 

 
 
Martedì 29 luglio 2014 rupnik
Schermata 2014-07-29 alle 17.21.23  • Istruzione
 • Omelia alla Celebrazione
  della Passione
 • Omelia alla s. Messa
 

Mercoledì 30 luglio 2014

 
saz​​  • Ultima Istruzione
  Aggiunta: L'immaginario spirituale
 • Omelia alla S. Messa
   conclusiva

 

 

 

 

ECCO I NOSTRI EROI CHE HANNO PERSEVERATO
FINO ALLA FINE:

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