FdC 93 – La pagina di P. Carlo Rossi OMV Rettore del Santuario

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Carissimi Amici di Casa Lanteri,

Il Signore vi benedica ed accompagni il vostro cammino incontro al Risorto!

L’itinerario quaresimale, iniziato il Mercoledì delle Ceneri, continua per tutto il mese di marzo e ci conduce fino alla soglia della Pasqua del Signore, che celebreremo con gioia nella solenne Veglia Pasquale, l’ultimo giorno di questo mese. 

Le formule, suggerite dalla Liturgia per l’austero segno dell’imposizione delle Ceneri, ci aiutano a meglio comprendere il senso di questo cammino penitenziale. La prima: “Ricordati che sei polvere ed in polvere ritornerai” ci esorta a considerare la brevità della nostra vita e la sostanziale precarietà della natura umana. Rappresenta così un ottimo punto di partenza per convincerci della necessità di un profondo rinnovamento della mente e del cuore e per accogliere con animo grato e riconoscente l’esortazione, ben più pregnante ed impegnativa, espressa dalla seconda formula: “Convertitevi e credete al Vangelo”.

Se ci fermassimo soltanto alla considerazione della nostra naturale fragilità, che accomuna tutti gli uomini nell’inevitabile destino di morte e di dissoluzione, potremmo essere portati a rinchiuderci in un’abissale tristezza che ci paralizza, facendoci riconoscere l’inutilità di ogni nostro gesto. D’altra parte, è proprio questo pericolo, in cui spesso siamo tentati di cadere, che ci fa comprendere con maggiore lucidità il Dono che con la sua croce Nostro Signore Gesù Cristo è venuto a portarci: la liberazione dal peccato e dalla morte, per rinascere insieme con Lui ad una vita che non avrà più fine. Ed è solo accogliendo con trepidante riconoscenza l’invito a camminare dietro a Lui, in un continuo itinerario di conversione, che possiamo aprirci alla speranza che la morte non sia l’ultima parola sulla nostra pur precaria esistenza.

E questa è la potenza del Vangelo, la potenza delle Risurrezione, che raggiunge ogni persona di questo mondo, che raggiunge tutti coloro che si aprono alla salvezza di Dio, offertaci nel suo Figlio. E, quando ci apriamo alla salvezza, accade in noi quell’esperienza espressa nell’esortazione che abbiamo già ricordato: “Convertitevi e credete al Vangelo”, l’esperienza della conversione.

Forse, la parola “conversione” potrà spaventare alcuni di noi, potrà far pensare a quei grandi cambiamenti nella vita dei santi, che producono effetti strabilianti. In realtà essa esprime l’esperienza che tutti siamo chiamati a fare, perché conversione significa molto semplicemente “svolta”, cambiamento di rotta, cambiamento di mentalità e di orizzonti; un cambiamento che parte da una situazione di vita chiusa in sé, di un’esistenza egoista, per condurci alla vera purificazione  dal peccato e portarci ad avere nel nostro cuore gli stessi sentimenti di Cristo: umiltà, servizio, amore, dono di sé.

Si tratta di un cammino certamente non facile, né breve; ma quello che ci rassicura è che in tale percorso non è il nostro sforzo che conta, anche se il nostro impegno morale e ascetico ed il nostro coinvolgimento rimangono necessari e fondamentali; ma è la Grazia stessa di Dio, la potenza della Risurrezione che può cambiare  davvero il nostro “cuore di pietra”. Per questo siamo chiamati in questo tempo ad implorare, con maggiore consapevolezza e con speranza vera, l’Agnello di Dio che toglie i peccati del mondo, perché tolga anche il nostro peccato.

Ci conforta il pensiero che la nostra Madre Maria non ci abbandona ed implora con noi e per noi il suo amatissimo Figlio, perché possiamo anche noi finalmente compiere il “santo passaggio” ed entrare pienamente nella Pasqua del Signore!

Allora potremo far nostre con verità le parole della liturgia pasquale ebraica e cristiana: 

Egli ci ha fatti passare: dalla schiavitù alla libertà, dalla tristezza alla gioia, dal lutto alla festa, dalle tenebre alla luce, dalla schiavitù alla redenzione.

Perciò diciamo davanti a Lui: Alleluia!”

A tutti voi l’augurio di un buon cammino verso la prossima Pasqua!

Con grande affetto

                                                               p. Carlo, omv